Negli anni Trenta, quando la Grande Depressione mise in ginocchio l’America, quasi tutte le aziende tagliarono completamente la pubblicità poichè sembrava la mossa più logica. Ma le aziende che continuarono a investire in pubblicità sono sul mercato ancora oggi!
Ad iniziare dai nostri padri, si è sempre detto che la pubblicità è l’anima del commercio.
Ed io aggiungo: oggi, più di ieri, considerando che parte del pubblico ed i “parrucchieri” che lavorano a casa, possono tranquillamente rifornirsi dai grossisti e nei centri commerciali.
Noi possiamo essere i migliori nel settore, essere preparati, aggiornati, competenti e vincitori di premi – ma se non facciamo conoscere i nostri talenti, i possibili clienti non entreranno mai nei nostri saloni. I nostri clienti non sanno che cosa possiamo fare per loro
se non glielo diciamo. E dobbiamo anche continuare a dirglielo.
Quando pensiamo di aver già raccontato la nostra storia al mondo, e quindi di aver adempito la nostra “MISSION COMUNICATIVA”, dobbiamo tener presente che tra ieri e oggi è nato un nuovo mondo che non ha MAI sentito parlare di noi.
Non possiamo fare pubblicità oggi e smettere domani.
Non stiamo parlando ad una piazza.
Stiamo parlando ad una processione.
Il pubblico ha un sesto senso nei riguardi dell’insincerità, sa istintivamente quando le parole sono vere. Corriamo un rischio gravissimo se cerchiamo di indurre gli altri a credere in qualcosa in cui noi stessi non crediamo.
La pubblicità può convincere le persone a provare i nostri prodotti e i nostri servizi una volta, ma se non offriamo VALORE e QUALITA’, non convertiremo quelle persone in clienti ripetitivi.
tutte quello che lei dice bisognerebbe sempre ascoltarla …..nonostante il mio infortunio con la Chiabotto le clienti nuove entrano….a presto mi mancano i suoi incoraggiamenti un caro saluto…
Parole sante la pubblicità e l’anima del commercio …Grazie.
NON POSSIAMO CHE ESSERE D’ACCORDO CON LEI E NOI CHE NE FACCIAMO TANTA DI PUBBLICITÀ POSSIAMO DIRE CHE LE SUE PAROLE SONO VERE!!!AVANTI COSÌ …SALUTI DA FABRIZIO E SONIA