archivio | febbraio, 2016

Una poltrona in affitto per lavorare in legalità

Buongiorno a tutti, quello che segue è un tema che abbiamo affrontato in altre occasioni, ma a cui tengo particolarmente.
Come sapete infatti, negli ultimi due anni, molte amministrazioni pubbliche si sono attivate per approvare delle leggi che regolamentino e controllino il dilagante fenomeno dell’abusivismo e di parrucchieri improvvisati.
Fenomeno che porta ad un’evidente concorrenza sleale a sfavore di coloro, come voi, che nel rispetto delle norme e dei propri concorrenti affrontano le sfide e le difficoltà del mercato e si accollano i costi di una attività in regola.
È per questo che sono nate le cosiddette “poltrone in affitto”, una soluzione che ha lo scopo di contrastare il fenomeno del lavoro nero e dell’abusivismo, favorendo la collaborazione tra professionisti in un momento di difficoltà.
Difendete il vostro lavoro, onesto e appassionato, dall’aggressione di una concorrenza sleale, continuando a segnalare casi di scorrettezza. E ancor più vi invito ad attivarvi direttamente con questi colleghi, e a suggerire loro di mettersi in regola approfittando degli strumenti che la legge mette a loro disposizione, proprio come la “poltrona in affitto”.
Fatelo con tatto, discrezione ed educazione perché siete persone intelligenti, considerando che non solo essi fanno un danno a voi e agli Italiani che, anche con fatica, danno il loro contributo al Paese, ma danneggiano anche loro stessi, limitando il proprio mondo e la propria crescita professionale nascondendosi in una realtà “domestica” eticamente, prima che legalmente, scorretta.

Evviva Einaudi! Mai nessuno ha scritto una cosa cosi vera…

“Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli.
È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di denaro.
Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno.
Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero ottenere sicuramente e comodamente con altri impieghi.”

[Luigi Einaudi]